martedì 8 ottobre 2013

La Cultura di Bonnanaro ultima fase culturale prenuragica.

di: Vinci  Angelo                                                 
  


Domus de Janas Corona Moltana a Bonnanaro
Prima che iniziasse a svilupparsi la Civiltà Nuragica a partire dal Neolitico Antico, vi fu un susseguirsi di fasi culturali caratterizzate in modo particolare dalla produzione di vasellame. L' ultima di queste fasi   fu la Cultura di Bonnanaro (prende il nome dal centro abitato in provincia di Sassari, dove furono fatti i primi ritrovamenti). Le  fasi culturali  prendono il nome dal luogo ove furono rinvenuti dei manufatti che prima di allora non furono rinvenuti altrove. Con ciò non si intende che quella specifica fase culturale abbia avuto inizio in quel luogo, ma bensì che in quel luogo si ebbero le prime testimonianze.  I ritrovamenti posteriori fatti in altri luoghi  che restituiscono manufatti identici a quelli rinvenuti in questo specifico luogo vengono fatti risalire a questa fase. Nel territorio di Bonnanaro avvenne quanto sopra esposto. Nella Domus de Janas Corona Moltana,  furono ritrovati dei vasi di tipologia e forma che non avevano riscontro nei precedenti ritrovamenti.   In questa fase culturale la produzione di vasellame subì un notevole incremento. Anche  le tipologie divennero più varie. Il numero di vasi e manufatti in terra cotta che le sepolture riferibili a questa fase, ci hanno restituito è  assai abbondante. La Cultura di Bonnanaro si sviluppo tra il Bronzo Antico e il Bronzo Medio (2.200- 1.800 a.C.). Questa fu l' ultima fase culturale prima della nascita della Civiltà Nuragica. Probabilmente si svilupparono da essa i primi embrioni della grande Civiltà Nuragica. Una supposizione che può essere avvalorata dall' analisi delle ceramiche del periodo finale della Cultura di Bonnanaro e del periodo iniziale della Civiltà Nuragica. Le ceramiche di questi due periodi in molti casi presentano delle similitudini. Ciò avviene anche nel confronto tra la Cultura di Bonnanaro e la precedente Cultura del vaso Campaniforme.  Similitudini che si osservano nelle forme dei vasi e nei corredi funerari.   Questo aspetto può fare naufragare l' ipotesi che taluni avanzano, secondo cui furono  genti venute chi sa da dove a sviluppare la Civiltà Nuragica. Credo  sia più plausibile che  vi sia stata una continua evoluzione culturale nelle genti che risiedevano nell' isola da lungo tempo,  a sviluppare la Civiltà Nuragica. La Cultura di Bonnanaro è stata la cultura prenuragica che più di ogni altra si è estesa su tutto il territorio isolano con alcune concentrazioni maggiori in  specifiche zone. Vi è un' altra  cultura coeva alla Cultura di Bonnanaro    che con essa presenta  alcune affinità.


Vaso rinvenuto a Polada  nel Bresciano    
Questa cultura è la Cultura di Polada. I primi manufatti furono rinvenuti la prima volta nella omonima località nel Bresciano. Una differenza con la Cultura di Bonnanaro la si riscontra negli insediamenti abitativi che sono su palafitte. Come già accennato la peculiarità della Cultura di Bonnanaro sono le ceramiche. I ritrovamenti fatti nelle sepolture sono numericamente consistenti, ma altrettanto consistente è la varietà di forme del vasellame. Questo ci indica che furono ricercate sempre più delle forme che fossero funzionali alle esigenze di vita quotidiane. Il colore dell' impasto delle ceramiche è più scuro  e grossolano rispetto alle culture precedenti. Altra caratteristica è la pressoché assenza di decorazioni.

Vaso Tripoide
 Per la prima volta fanno la comparsa dei recipienti insoliti come i grandi vasi a collo e dei vasetti detti a "calamaio". Una particolare tipologia di vaso rinvenuto con molta frequenza è il "Vaso tripoide", che non è altro che un grosso ciotolone, che nel punto in cui si incontrano fondo e parete presenta dei piedi in forma trapezoidale. Questa tipologia era presente anche se in misura minore nelle precedenti culture. Questo tipo di vaso andrà  perso alla fine  del bronzo medio. Nelle sepolture riferibili a questa fase culturale sono stati rinvenuti numerosi brassard. Cosa sono i brassard ? Sono degli elementi in pietra di forma rettangolare che presentano dei fori sui lati brevi. Secondo una opinione assai diffusa pare servissero agli arcieri per proteggere il braccio nel momento di scoccare la freccia. Questi elementi litici sono stati rinvenuti nelle sepolture, ma fatto strano, non sono state rinvenute punte di frecce. A dire la verità a parte i brassard non sono stati rinvenuti altri oggetti litici. Che spiegazione si può dare ad una simile anomalia ? Una possibile motivazione può essere che facessero parte del corredo funebre di un individuo di alto rango, come un capo villaggio o un capo guerriero. Forse tale oggetto era un distintivo dei suddetti soggetti e accompagnava il defunto come consuetudine in quei tempi nell' oltretomba. Una ipotesi non meno plausibile è che queste genti costruissero le punte delle frecce con materiali deperibili come ossa o legni duri come il ginepro. Se cosi fosse le frecce non sarebbero potute arrivare ai nostri giorni integre. Stranamente pur essendo in piena Età del Bronzo gli oggetti in metallo ritrovati  non sono numerosi. Dei pochi ritrovamenti di strumenti in metallo fanno parte: lesine punteruoli, pugnali spade. Per la  Cultura di Bonnanaro  i ritrovamenti sono avvenuti essenzialmente nei contesti sepolcrali. 
Non abbiamo per altri contesti diversi da quello sepolcrale molte testimonianze, specie del contesto abitativo. Questa lacuna non ci permette di conoscere gli strumenti di metallo usati nella vita quotidiana. Sicuramente l'oggettistica in metallo era presente, ma non era presente nel corredo funerario. Grazie ad un ritrovamento di armi fatto in una Domus de Janas presso Decimoputzu sappiamo che tipo di armi erano in uso. In questa tomba sono stati rinvenuti spade e pugnali in rame con lunghezza che va da 31 a 72 CM. Le spade presentano l' estremità  dalla parte dell' impugnatura arrotondata. Un particolare interessante è la presenza nella parte arrotondata di  numerosi chiodi. Chiodi che presumibilmente servivano al fissaggio del' impugnatura fatta con un materiale deperibile come il legno o osso. Le genti della Cultura di Bonnanaro non seppellivano i morti esclusivamente nelle Domus de Janas, ma anche in grotte naturali e sporadicamente in casse litiche realizzate con lastroni di pietra. 
Nel nord della Sardegna erano maggiormente utilizzate le Domus de Janas. A tal proposito è assai probabile che le genti di questa cultura furono gli ultimi ad utilizzare le   Domus de Janas della Cultura di Ozieri. Una testimonianza dell' utilizzo delle Domus de Janas della Cultura di Ozieri, ci viene dalla necropoli  di Su Crocifissu Mannu presso Portotorres.  Le genti della Cultura di Bonnanaro dopo aver utilizzato le tombe di questa necropoli ne sigillavano l' ingresso e ciò ha permesso che arrivassero fino ai nostri giorni i corredi funerari al completo consentendoci  di avere una visione  più  chiara dei riti funerari. Le grotte naturali furono maggiormente utilizzate nel Nuorese e nel Sulcis. Come detto in precedenza questa fu l' ultima cultura prenuragica, la sua fase fini con la nascita della Civiltà Nuragica.  Nulla vieta di ipotizzare che l' embrione della Civiltà Nuragica fosse già in fase di sviluppo nella fase finale della cultura di Bonnanaro. 


Spade in rame rinvenute a Decimoputzu