domenica 2 giugno 2013

Inizio della civiltà nuragica.

di:  Angelo  Vinci


LE ORIGINI
La Civiltà Nuragica nasce secondo l' oppinione dei più illustri studiosi della preistoria della Sardegna, nella meta del XVIII secolo a.C. Le modalità che presiedono sia alla nascita che allo sviluppo, sono legate da una moltelpicità di indizi sul territorio che indicano come in Sardegna vi fossero le premesse necessarie per un lento ma graduale passaggio dal Neolitico all' Età del Bronzo. Tutto il territorio della Sardegna, è disseminato di costruzioni di forma tronco conica, anche con struttura architettonica talvolta complessa, e realizzati con enormi massi posati a "secco", cioè privi di alcun tipo di legante tra i blocchi. Queste costruzioni sono conosciute con il nome di "NURAGHI". Nur è un suffisso assai diffuso nella toponomastica dei comuni sardi: Nuraminis, Nurullao, Noracugumene, Nora (città punico/romana a Pula), Nuraxinieddu ....... Il popolo che realizzò queste costruzioni viene di solito identificato come "popolo nuragico". Alla loro civiltà è stato attribuito il nome di "CIVILTA' NURAGICA". A tutt'  oggi non ci è dato sapere come questo popolo chiamava se stesso e queste costruzioni, in quanto non ci è pervenuta nessuna documentezione scritta in cui se ne faccia riferimento. Ciò è dovuto al fatto che questo popolo non conosceva nessuna forma di scrittura. A dire il vero ci sono pervenute alcune testimonianze scritte, in cui si menziona la Sardegna nuragica. Queste testimonianze non sono di popoli coevi ai nuragici, ma bensì di popoli di epoche assai più tarde: Greci, Romani. Il popolo nuragico era sicuramente costituito da genti che già abitavano la Sardegna, e che passando attraverso le varie culture, arrivarono ad una fase evolutiva più elevata. Fase nella quale è contemplata la scoperta dei mettalli, la loro lavorazione e il conseguente utilizzo. In questa fase evolutiva l' organizzazione sociale riceve un forte impulso innovativo, con forme di agregazione più complesse e organizzate. Anche l' architettura ne risente, si passa dai semplici ripari a costruzioni più complesse e di maggiore efficacia per ciò che attiene la sicurezza e la comodità. Si comincia con l' edificazione dei Protonuraghi. Le genti che abitavano la Sardegna nell' Età del Rame collocavano il loro abitati prevalentemente in cima ad alture, e di sovente proteggevano gli abitati stessi con grandi muraglie megalitiche. Nella difesa dell' abitato erano predilette le parti più scoscese e più esposte ad eventuali aggressioni. Ne è testimonianza la muraglia megalitica di Baranta nel comune di Olmedo.


Probabilmente il nuraghe fu una evoluzione di questo tipo di architettura. Le popolazioni coeve alla Civiltà Nuragica non avevano ancora raggiunto un livello cosi alto di civiltà. Il nuraghe diverrà il simbolo identificativo di questa civiltà. La costruzione dei primi nuraghi passa attraverso l' evoluzione (alla fine del Neolitico) del magalitismo funerario. Dal dolmem a galleria (o anche ad Allèe Couvert), si passerà alla tipica costruzione megalitica prenuragica: LA TOMBA DEI GIGANTI.
Si è portati considerare il nuraghe come il monumento tipico rappresentativo della Civiltà Nuragica. E questo può anche essere vero. Infatti se fuori dall' isola si fa accenno alla Civiltà Nuragica, si sente dire " si il popolo che costruiva i nuraghi". Molto riduttivo, rispetto alla grandezza di questo grande popolo e a ciò che la sua civiltà ha sviluppato. La civiltà Nuragica ha sempre avuto una cultura propria assai radicata nel territorio. Solo con l' arrivo dei Fenici è iniziata la contaminazione. Ne sono prova la grande quantità di elementi messi a disposizione dai ritrovamenti fatti fino ad oggi. I bronzetti nuragici, arte piccola nelle forme ma grande nello stile e nella molteplicità dei soggetti raffigurati ne è una prova. Le ceramiche ricche nelle forme e nello stile decorativo, con decorazioni fini e accurate. I tanti oggetti di uso comune nella vita quotidiana, come le asce, le zappe ( un ricco deposito di questi oggetti è stato rinvenuto a Monti Nieddu presso Sarroch), gli spilloni e altri oggetti in bronzo, sono ugualmente una dimostrazione di quanto questo antico popolo fosse evoluto rispetto ad altri popoli coevi. Le Tombe dei Giganti e i Pozzi Sacri sono dei monumenti che danno la misura della grandezza di questo popolo. Non dimentichiamoci che ci riferiamo a circa 3.500- 3.000 anni fa. Probabilmente all' epoca questa civiltà era la più evoluta. La civiltà nuragica vera e propria ha inizio attorno al 1.800 a.C. quando sta giungendo alla fine la cosi detta "Fase di Bonnanaro", caratterizzata dal megalitismo funerario. Questa fase viene collocata nell' Età del Bronzo.

Tomba dei Giganti Coddu Vecciu
I PRIMI NURAGHI
Nella preistoria della Sardegna l' esigenza di difendersi, si sente maggiormente con l' inizio della Civiltà Nuragica. Quest' esigenza nelle genti prenuragiche non era particolarmente sentita. Una qualche forma di difesa comunque veniva messa in atto, ne è testimonianza la muraglia megalitica di Baranta presso Olmedo . Ma da chi dovevano difendersi ?. Probabilmente la difesa era mirata non tanto, alle genti che venivano dal mare, ma piuttosto ai vicini di territorio. La probabile organizzazione sociale era di tipo tribale o più verosimilmente vi erano dei clan famigliari. Il territorio dove si coltivavano i campi, dove si estraevano i metalli andava difeso in modo più efficace rispetto al passato. La costruzione dei nuraghi nasce da queste nuove esigenze. Per la costruzione dei nuraghi sono stati usati dei blocchi di pietra, squadrati, appena abbozzati o grezzi (specie nei primissimi nuraghi). La squadratura dei blocchi di pietra e stata effettuata su quasi tutta la totalità degli nuraghi che sono stati edificati nell' Età del ferro. Altro aspetto riguardante l' esecuzione della squadratura, è che la dove le pietre a disposizione erano più "MORBIDE", quindi di più facile lavorazione, i blocchi sono stati squadrati. Dove invece le pietre disponibili erano più "DURE", i blocchi o sono grezzi o sono appena abbozzati. La forma dei nuraghi è tronco conica. I blocchi sono disposti con grande maestria in circolo a formare pareti inclinate. La parte superiore e chiusa da una finta volta detta a "thòlos". Osservando un nuraghe (specie a singola torre) dall' alto non si può fare a meno di notare la perfetta circolarità della struttura. Anche da una osservazione frontale si osserva la regolarità e uniformità di inclinazione delle pareti. Ciò presupone che da parte dei nuragici vi fosse la conoscenza di regole geometriche. Altro aspetto dei nuraghi è la staticità della struttura. Vi sono dei nuraghi che sono sati eretti in posizioni davero impervie, dove l' equilibrio statico è messo a dura prova, eppure a distanza di milleni questi superbi e maestosi monumenti sono ancora li a testimoniare la grandezza del popolo che li ha eretti. Il nuraghe Antigori di Sarroch  ne è una dimostrazione. La il nuraghe nonostante sia posizionato su un costone scosceso del colle è amcora perfettamente intatto. L' opera di distruzione dei nuraghi è da attribuire più  alla mano umana che ad altro. Nel corso dei secoli, molti nuraghi sono stati demoliti  in parte o del tutto per costruire ponti chiese edifici, muri di recinzione e latro. La parte interna del nuraghe può essere disposta in più piani, accessibili tramite una scala elocoidale ricavata all' interno delle mura. Sempre nella parte interna possono esserci delle nicchie ricavate nelle mura, o anche disposte ad una altezza superiore al piano di calpestio. Il nuraghe man mano che la Civiltà Nuragica si evolveva, ha assunto una struttura architettonica sempre più complessa. Alla singola torre si sono affiancate una o più torri. Talvolta le torri venivano circondate da una muraglia esterana e distante dal nucleo centrale come nel caso del nuraghe Su Nuraxi di Barumini. Spesso anesso al nuraghe vi era un villaggio di capanne, di cui oggi in alcuni casi se ne può osservare la presenza: Seruci e Barumini i più noti.

Nuraghe Losa Abbasanta
QUALE ERA LA FUNZIONE DEL NURAGHE ?
Non possiamo sapere con certezza quale fosse la funzione dei nuraghi. I nuragici non conoscevano la scrittura e purtroppo non ci hanno lasciato nessuna attestazione scritta. Gli studiosi propendo essenzialmente per tre ipotesi. La prima e più probabile, (che anche io condivido), è che avessero una funzione di dimora per la personalità di più alto rango del territorio, ma allo stesso tempo fosse anche un luogo dove tutta la comunita si poteva rifuggiare e difendersi in caso di minacce. Il nuraghe potrebbe essere stato addibito a luogo di culto. Per avvallare questa ipotesi i ritrovamenti fino ad oggi fatti non hanno consegnato elementi sufficienti. Altra ipotesi assai meno probabile e che fosse un monumeento sepolcrale per i dignatari e gli eroi. Qualunque fosse la funzione, il nuraghe, con la sua maestosità, la sua imponenza e il suo carico di mistero, è lì a rappresentare la grandezza di un grande popolo.
Bronzetto nuragico raffigurante una navicella