lunedì 29 aprile 2013

Sarroch villaggio nuragico di Antigori

di: Angelo Vinci


Nuraghe Antigori a Sarroch
IL NURAGHE ANTIGORI
Percorrendo la strada statale 195 all' altezza del km 19,500 volgendo lo sguardo alla propria destra si nota un piccolo rilievo a 110 mt. slm di altezza. Il costone Nord di questo rilievo è molto scosceso. Inerpicandosi da questo lato per raggiungere la sommità si fatica non poco. La cima è quasi del tutto composta da uno sperone roccioso. Il costone posto a Sud ha un declino verso il fondo meno accentuato. In cima al colle nel lato Nord si trova un nuraghe: il Nuraghe Antigori. Più che di nuraghe si dovrebbe parlare di complesso nuragico. Il complesso  è situato  nella sommità di questo colle. Il complesso era costituito    da un insieme di cortine murarie e di torri. Il suo ingresso si apre sul versante sud del colle. Del complesso nuragico oggi rimane ben poco. L' unica torre che si è conservata intatta con la copertura integra, è sita in cima al colle. Delle torri della parte bassa collegate con il sistema murario non rimane che qualche masso, altrettanto dicasi per le mura. Unico tratto di mura ancora osservabile in parte integro, è nella parte alta del colle quasi addossato alla torre nuragica. Interessanti sono le tracce delle capanne nuragiche  circolari presenti nel piccolo pianoro all' interno delle mura. Nella sommità della torre che si trova in cima alla collina si notano alcuni filari di pietra, ma più che ad ipotetico secondo piano si potrebbe pensare ad una sorta di terrazza con parapetto. Scarterei la presenza in passato di un  piano superiore, in quanto lo spazio disponibile è troppo esiguo per una soluzione simile. Sempre sulla sommità del colle vi sono i ruderi di un edificio di epoca romana. Dovrebbe trattarsi di una struttura al servizio di una guarnigione, posta al controllo del territorio. La posizione è ideale per un simile compito. Di questo edificio non rimane che parte della pavimentazione e delle mura esterne, il tutto in circa 5-6 mq.  Il complesso nuragico di Antigori ha assunto molta i importanza per l' archeologia non tanto per le sue dimensioni, che sono ridotte. Ma piuttosto per la posizione in cui si trova, e principalmente per i rinvenimenti fatti durante le campagne di scavi stratigrafici effettuati. La fortuna archeologica di questo sito è che all' inizio degli scavi gli strati archeologici erano ancora intatti. Questo secondo la mia oppinione potrebbe essere dovuto al fatto che il nuraghe non è facilmente visibile. Forse questo aspetto lo ha messo al riparo da  archeologi dilettanti e senza scrupoli. Sono tanti gli abitanti della zona che non ne conoscono l' esistenza. . Gli scavi di una certa consistenza in questo complesso sono iniziati nel 1980. Da questi primi scavi è stata recuperata ceramica nuragica e micenea. La ceramica micenea che in Sardegna è assai rara, è stata attribuita ad Argolide, Cipro e Creta. La stratigrafia archeologica è databile dal XIV-XIII e al XIII-XII  secolo a.C.






Ricostruzione del villaggio nuragico Anrigori
La grande archeologa Maria Luisa Ferrarese Ceruti ha proseguito la  campagna di scavi che è durata circa sette anni. Fino ad  allora si pensava che la frequentazione da parte dei Greci, della Sardegna avvenisse in modo sporadico  senza  influeire  nella storia isolana. Ebbene gli scavi della Ceruti, hanno permesso di rivedere del tutto la teoria fino ad allora avvalorata in merito ai contati tra il popolo nuragico e il popolo Egeo. Dei popoli mediterranei e dei loro contatti con il popolo nuragico si sapeva tutto o quasi. Perfino i rapporti con gli etruschi cominciavano ad essere più definiti. Ma poco o nulla si sapeva dei contatti tra il popolo nuragico e i Miceni. Con la campagna di scavi della Ferrarese Ceruti e gli studi correlati, abbiamo pottuto avere  una visione più chiara e convincente sul contatto che il popolo nuragico ebbe nel corso del primo millennio avanti Cristo con i popoli mediterranei. Gli studiosi avevano sempre pensato che dopo l' arrivo dei Fenici in Sardegna gli Egei che avevano colonizzato Olbia, fossero andati via a causa della rivalità con gli stessi Fenici. Dagli scavi è emersa una realtà diversa. La presenza greca nell' Isola fu assai più estesa e duratura di quanto non si supponesse. Lo scavo stratigrafico ha consegnato ceramiche Micenee, e ceramiche nuragiche. Ciò che ha suscitato greande  interesse da parte della Ceruti è la collocazione delle  ceramiche.  Erano inserite in una stratigrafia che ha conservato i materiali di produzione nuragica e di imitazione locale dei prodotti d'importazione nello strato riferibile al periodo specifico di produzione ed uso. Il dato che emerge è che non vi fu una dominazione micenea, ma bensì vi furono frequentazioni micenee orientate agli scambi di prodotti. Una frequentazione che, come poi hanno confermato ricerche fatte in altre località, sono durate nel tempo. Questi scambi sono attestati da ritrovamenti di ceramiche nuragiche, e di qualche pane di piombo ritrovati a Creta e Cipro. Questi ritrovamenti nelle isole Egee danno maggior vigore alla tesi da molti sostenuta, secondo la quale i nuragici erano abili naviganti. Il nuraghe Antigori di piccole dimensioni e non molto apariscente, oggi è considerato dagli studiosi e ricercatori  tra le località archeologiche di maggior importanza dell' area mediterranea. Dai risultati degli scavi del nuraghe ci sono pervenuti dati che riscrivono la storia sulla presenza micenea nella Sardegna nuragica. Di seguito espongo qualche dato sui ritrovamenti fatti nel nuraghe. Nello strato in prevalenza nuragico si sono rinvenuti frammenti di ceramica tornita e ceramica grigia, negli strati sovrapposti i rinvenimenti sono riferibili a ceramiche nuragiche miste a ceramiche micenee dipinte. Le ceramiche micenee  si possono distinguere in tre classi: la prima è di frammenti di vasi di produzione micenea continentale di eccellente qualità; una seconda classe è  attribuibile a fabbriche cipriote e cretesi; una terza è tipicamente  di importazione micenea. A ridosso della collina è presente una tomba dei giganti. La frequentazione umana del colle Luas vi fu sicuramente già dalla fase della Cultura di Monte Claro. Questa presenza è attestata da ritrovamenti di ceramica  di Monte Claro avvenuti a inizio anni settanta del secolo scorso durante lavori di ampliamento del parco serbatoi del vicino stabilimento chimico. Quasi sotto la sommità del colle al lato settentrionale è presente una cavità naturale abbastanza ampia e di media profondità. Questa cavità potrebbe essere stata usata come riparo dalle genti della Cultura di Monte Claro che ci hanno fatto pervenire i frammenti di ceramica. Qualche giorno fa ho fatto una ricognizione sul sito. Si trova ancora in ottimo stato conservativo per ciò che attiene alla torre superstite, non si nota nessun decadimento strutturale e questo va benissimo vista l' importanza che ha per il mondo accademico e per gli apassionati. Ma sarebbe opportuno provvedere ad una serie di lavori mirati a rendere più facilmente accessibile il sito. Sono comunque lavori che comportano un impegno di una certa rilevanza sia sul piano finanziario che strutturale, visto la collocazione del sito. Il nuraghe Antigori è un patrimonio enorme per la comunità degli studiosi di storia sarda, ma anche per tutta la comunità locale.






Torre nuragica Antigori e resti delle mura